Malavita, un GDR sulla criminalità italiana

Da buon romano quale sono, sono sempre stato affascinato della serie Romanzo Criminale.

Questa ci racconta uno spaccato della nostra Italia negli anni di piombo, che seppure duri, tristi e difficili, sono quantomeno interessanti.

Mi aggiravo per il web quando scopro Malavita, un GDR che ci propone di giocare proprio quell’immaginario.

A onor del vero, il GDR ancora è disponibile solo in versione quickstart, ma quest’ultimo già mi ha colpito abbastanza e mi ha spinto a volere assolutamente una copia del gioco completo nelle mie mani al più presto possibile.

Prepariamoci quindi all’analisi di Malavita – Primo Colpo, la piccola perla edita Acheron Games.

Il quickstart

Come ti dicevo già prima, il gioco completo, che dovrebbe chiamarsi Malavita – Regole d’Ingaggio, ancora non è uscito.

Di fatto l’unico materiale che abbiamo, è composto dal quickstart accompagnato dalle schede premade e da una scheda vuota (che ci sarà poco utile, non avendo ancora delle regole per la costruzione del personaggio).

Il quickstart e le schede sono disponibili sul sito ufficiale di Archeron Games gratuitamente, se voleste provare l’esperienza offerta dal gioco.

Benvenuti a Porto Franco

L’ambientazione proposta dal gioco e in cui si svolge la narrazione di Malavita ha un nome: Porto Franco.

Porto Franco è una metropoli che prende un po di ognuna delle principali città italiane: in essa c’è un po’ di Roma, un po’ di Milano, un po’ di Napoli e un po’ di Palermo.

La città è un luogo che attira affaristi, trafficanti, politici, imprenditori e criminali da ogni parte del paese.

Questa però rimane saldamente in mano ai portofranchesi, che divengono per tutti il punto di riferimento quando si è alla ricerca di appalti o affari.

La criminalità locale ha un nome: La Santa Croce.

Essa non ha potere fuori da Porto Franco, ma è radicata al punto di controllare ques’ultima in ogni suo aspetto.

Non mancano storie di conflitti interni, la Santa Croce infatti è divisa in sei cosche che in maniera subdola si contendono il controllo del territorio e degli affari di Porto Franco.

Quest’organizzazione chiaramente si ispira alle organizzazioni criminali nostrane, come Mafia, Camorra o ‘Ndrangheta, con le cosche che sono delle vere e proprie famiglie con il potere sui vari rioni della città.

Non mi stupirei se nel prodotto finale ci fossero più riferimenti a queste ultime, arricchendo ulteriormente il prodotto.

DPS: l’ebrezza del rischio

Il gioco si basa sul Dice Point System, già usato su Lex Arcana, che si fregia di essere il gioco di ruolo italiano più diffuso al mondo.

Il sistema prevede l’utilizzo una pool di dadi che comprende anche un d3 e un d5 (che sono a tutti gli effetti un d6 e un d10 “diviso due”).

Quando si vuole fare una prova di caratteristica, il giocatore dovrà, combinando a sua discrezione 1, 2 o 3 dadi, scegliere dei dadi le cui facce totali, sommate, raggiungono il punteggio della caratteristica che vuole tirare, detta anche “Punti Dado”.

Critici e fallimenti, si ottengono tirando il minore e il peggiore risultato possibili sulla pool di TUTTI i dadi tirati dal giocatore.

Va da se che tirare 3 dadi corrisponde ad un approccio più conservativo, mentre tirarne 1 significa rischiare.

Se ad esempio ho 10 a diplomazia, potrei voler optare:

  • per tirare 2d3+1d4 se voglio un approccio cauto;
  • per tirare 2d5 se voglio approcciarmi in maniera equilibrata;
  • o per tirare 1d10 se voglio rischiare tutto.

Tiro d’Azzardo

Viene poi introdotto il concetto di “Tiro d’Azzardo”, una meccanica molto piacevole e che si sposa incredibilmente con l’ambientazione.

Hai mai giocato a Blackjack o a Sette e mezzo? Ecco!

In pratica il giocatore può scegliere in qualsiasi momento di tirare in una prova un dado di una taglia superiore tra uno di quelli nella sua pool, ma il master metterà una posta in gioco (ovvero gli proporrà uno svantaggio).

Se il tiro finale sarà superiore ai Punti Dado della caratteristica finale, il giocatore ha sballato e “il banco vince” riscuotendo la posta.

Sparatorie e Inseguimenti

La parte che mi ha fatto innamorare di più di Malavita (oltre all’immaginario, si intende), è quella dei combattimenti.

Essi si svolgono su mappe, non a griglia, ma divise per zone.

Il concetto di base è che ogni turno ogni personaggio può fare 3 cose:

  • può fare un movimento e muoversi in una zona adiacente;
  • può fare un attacco, colpendo un bersaglio che sia entro la gittata dell’arma del personaggio;
  • e, per finire, può fare un altra azione, come, ad esempio, ricucire le ferite di un proprio compagno.

Il sistema di combattimento è veramente soddisfacente, sono presenti anche regole per la copertura, che non sono affatto un aspetto secondario, anzi, sono molto soddisfacenti, semplici, pratiche e funzionali.

Sono poi descritte alcune armi diverse con ognuna i propri pregi e difetti, gittate, danni, occultabilità, effetti… e non sembra affatto difficile creare un arma bilanciata a immagine e somiglianza di quelle reali.

Viene pure fornito un primordiale sistema di inseguimenti in auto, molto simile a quello degli orologi che troviamo in Blades in the Dark, in Fabula Ultima o in Broken Compass, che però, viene specificato essere una versione semplificata di quella del manuale finale.

Fazioni e Contatti

Malavita si concentra molto sulle fazioni sull’importanza di queste ultime nella narrazione.

Le fazioni di Porto Franco sono quattro: la Gente, i Padroni, la Legge e la Mala.

Ognuna di queste fazioni può essere amica e nemica della banda dei giocatori, e può quindi aiutarli o mettergli i bastoni fra le ruote.

Gli NPC, divisi in Antagonisti, Figuranti e Comparse, fanno quasi sempre parte di una di queste fazioni, per questo il supporto di queste ultime potrebbe esserti essenziale o perlomeno molto comodo nel momento in cui sarai impegnato in un indagine e ti servirà l’aiuto di qualche contatto.

Aurora non deve morire

Senza fare troppi spoiler: Malavita – Primo Colpo, viene fornito insieme ad un avventura introduttiva, di nome “Aurora non deve morire”.

L’avventura ha un incipit che ti permetterà di provare le meccaniche base di combattimento del gioco, per poi catapultarci subito dopo nel vivo dell’avventura.

Un avventura che parla del rapimento di Aurora Severa Sforza, figlia della mecenate e nobildonna Alessandra Severa Sforza.

Chi c’è dietro questo rapimento è un mistero, anche se si sospetta del temuto Clan Mascaria.

Un avventura ben curata, con tanti dettagli, informazioni e personaggi secondari e che comprenderà investigazione, contatti e sparatorie, che culmina con un finale sconosciuto.

Eh si, sconosciuto, perchè l’avventura propone ben 8 finali possibili, a discrezione del master, tutti con dei grandiosi colpi di scena.

Conclusione

Malavita si prospetta un gioco divertente, veloce e dinamico, che ci permette di vivere un immaginario nostrano e mai coperto da altri giochi di ruolo.

Purtroppo ad oggi, dall’ultimo anno, non si hanno molte notizie sulla sorte di questo progetto.

C’è un kickstarter che ad oggi non è partito e il quickstart ottenibile gratuitamente sul sito di Archeron, nulla di più.

Personalmente vorrei tanto vedere finito e completo questo gioco: ho adorato le meccaiche di combattimento, per le quali è stato trovato un sistema profondo e allo stesso tempo dinamico.

Se ti piace rimanere aggiornato sulle ultime uscite e sul mondo dei GDR seguici sulla nostra pagina istagram, dove pubblichiamo continui aggiornamenti e consigli sul nostro mondo.

Ti consiglio inoltre l’articolo OUTGUNNED Two Little Mice, disponibile il quickstart, in cui analizziamo brevemente il quickstart di un altro gioco “d’azione”.


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