Che tu voglia provare un nuovo gioco, organizzare una serata al volo o ami semplicemente questo formato per le tue sessioni di GDR sicuramente anche a te sarà capitato di trovarti a dover preparare una One-Shot.
Ovvero una singola sessione di GDR che apre e conclude l’intera vicenda narrata.
Rendere avvincente una storia però, un po’ come succede nei racconti brevi, può essere complesso se il tempo a disposizione è limitato. Vediamo quindi insieme qualche consiglio fondamentale su Come scrivere una One-Shot indimenticabile!
C’era una volta…
Quando si comincia una nuova campagna, uno dei primi obiettivi che dovrebbe porsi un gruppo di gioco è quello di settare un immaginario comune.
Questo è fondamentale in quanto la riuscita di una buona narrazione è legata a doppio filo alla visione comune di ciò che si vuole narrare.
Se uno dei giocatori ha in testa temi e immagini di un immaginario fantasy comico e sopra le righe mentre un altro pensa a temi più legati al genere dark fantasy è ovvio che le due cose finiranno per cozzare durante le ruolate.
Quando si organizza una campagna più strutturata esistono tantissimi strumenti che aiutano a partire immediatamente con il piede giusto (ad esempio la Dichiarazione di Intenti di cui vi parlerò in un futuro articolo), ma quando si organizza una One-Shot, soprattutto se improvvisata, spesso e volentieri non si ha l’occasione di gestire approfonditamente questi aspetti prima della sessione.
Come riuscire quindi a settare l’immaginario?
Esistono sostanzialmente due consigli e in entrambi il Master avrà un ruolo ancora più fondamentale di quanto lo abbia di solito:
- Il Master dovrebbe dichiarare esplicitamente che tipo di storia si sta andando a giocare: Essendo una One-Shot una storia breve e solitamente auto conclusiva, le scelte e la direzione di dove spingere i giocatori saranno ovviamente più in mano al master.
Non c’è infatti tempo per divagare o per approfondire temi di interesse per un personaggio, bisogna portare velocemente la narrazione al suo culmine per poi chiuderla.
Il master dovrebbe quindi permettersi di spiegare esattamente (e velocemente) la visione di che tipo di storia sta per andare a proporre. - Introdurre gli elementi della storia già dalla prima scena: Quando la narrazione comincia, l’attenzione dei giocatori è al massimo.
Si tratta perciò di un ottimo momento per comunicare visivamente di che tipo di storia stiamo costruendo.
Mentre introducete il contesto fermatevi a dettagliare l’aria che si respira nei luoghi che i personaggi stanno per andare a vivere.
Ad esempio, se la shot avrà dei forti temi dark, mentre introduci la classica taverna iniziale invece di dire “Siete in una taverna” soffermati a descrivere di come il tetto sfondato lascia passare un vento che gela le ossa dei pg e di come le luci delle torce che illuminano la stanza sembrino proiettare una luce del tutto priva di calore quasi a rappresentare il mondo morto che circonda i poveri abitanti di quel mondo.
Inserisci un elemento di trama forte nella tua One-Shot
Come abbiamo già detto è importante per scrivere una One-Shot riuscire a sviluppare velocemente e chiaramente la narrazione.
Per ottenere questo obiettivo la cosa migliore da fare è inserire immediatamente un elemento di trama molto forte.
Questa scelta è fondamentale per ottenere 2 risultati:
- I giocatori hanno immediatamente uno gancio da seguire per sviluppare la narrazione evitando di doversi muovere a caso per capire dove andare e lasciando quindi più tempo per sviluppare la trama verticalmente.
- Un elemento di trama forte è in grado di indirizzare immediatamente il tema principale della storia, questo ci aiuterà ulteriormente a far concentrare tutti i giocatori sullo stesso tipo di narrazione e a portare idee legate a quel perno narrativo che abbiamo inserito.
Crea la One-Shot ragionando per scene
Una narrazione breve ma efficace passa per la creazione di una struttura efficace dello svolgimento della storia.
Un ottimo modo per aiutarsi nella creazione di questa struttura mentale è gestire la storia ragionando per scene.
Quando parliamo di scene, non intendiamo dire che la narrazione debba prevedere obbligatoriamente delle scene a compartimenti stagni. Solitamente nei GDR la narrazione segue tutto il gruppo di gioco e lo fa in maniera continua. Questo però non significa che non possiamo dividere mentalmente le varie sezioni della trama.
Quando iniziamo a scrivere la nostra storia quindi cerchiamo di individuare i punti salienti che la caratterizzano, dove si svolgono, chi vi partecipa e cosa realisticamente può ottenere un giocatore da quella scena.
In questo modo quando ci troveremo a giocare al tavolo ci risulterà molto più semplice capire quando una scena ha avuto tutto lo sviluppo necessario e possibile e capiremo quindi meglio quando sarà il caso di passare alla successiva chiudendo quella in corso. Risultato? Narrazione più incalzante, più scene possibili e meno tempi morti.
Chiudi la One-Shot in bellezza
Quando si narrano storie cosi brevi è naturale che la scena finale sia un momento particolarmente di picco per la trama, sarà meglio quindi che questa sia più d’impatto e memorabile possibile!
Inserisci dei Plot Twist, delle scene forti o inaspettati. Qualunque cosa insomma che ti permette di rendere indelebile questa scena nella mente dei giocatori e che renda veramente la tua One-Shot indimenticabile.
Sperimenta il più possibile!
Siamo arrivati ai saluti, l’ultimo consiglio che tengo a fornirti è di ricordarti che le One-Shot non seguendoci per mesi o addirittura anni come le classiche campagne possono essere un ottimo laboratorio per sperimentare idee e tecniche di narrazione particolari.
Non avere quindi paura di provare cose nuove ma anzi sperimenta il più possibile!
Ti è piaciuto questo articolo? Se è la prima volta che leggi di questi temi ti consiglio di leggere anche il mio articolo su D&D, 5 Consigli Potentissimi per i Master Principianti! ma soprattutto seguici su Instagram dove pubblichiamo News, Articoli e contenuti sempre nuovi sul mondo del Gioco di Ruolo!
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